Leggendo un passo del sofista Gorgia, “Le ragioni
dell’innocenza di Elena”, ci siamo chiesti se costui si stia rivolgendo a un
uditore medio, a un possibile discepolo, a entrambi o a nessuno dei due.
➢
Sembrerebbe che la sua proposta debba interessare un possibile discepolo tenuto
conto che colui che si esprime si preoccupa di fornire indicazioni. Eppure
sembrerebbe non rivolgersi a tutti coloro ai quali pure è indirizzato il suo
messaggi. Arriva a svelare la sua arte?
➢ Il
problema che si configura deriva dall’affermazione considerata all’interno o all’esterno
di un sistema. Si tratta di cogliere cioè se il messaggio giunge a essere
rivolto e nella sua interezza a tutti o resta esterno così che possa produrre i
propri effetti persuasori. In tal caso a essere comunicato è un qualcosa dal
quale resta fuori esso propositore.
➢
Dobbiamo vedere, altresì, se colui che parla si riferisce a qualcuno,
spiegandogli qualcosa che altri non devono sapere, oppure se parla direttamente,
per una parte almeno, a colui cui è indirizzato l’insegnamento o a coloro ai
quali vuole dimostrare le potenzialità di un discorso che egli arriva a gestire.
➢ Se
si rivolge a loro, spiega la sua arte e questi vengono a conoscenza di come lui
organizza e intreccia le situazioni.
Sembrerebbe, quindi, andare in contraddizione, perché da una parte vuole
convincere e dall’altra spiegare le mosse con le quali si accinge ad affondare
il colpo come accade a coloro che mettono su trucchi per produrre l’effetto
voluto, per scioccare gli uditori anche se, nel primo caso, finirebbe con lo spiegare
loro il trucco.
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