Non è poi così difficile filosofare, riuscendo ad ottenere anche risultati inaspettati, ti sembra?
venerdì 13 aprile 2018
LA DIFFERENZA TRA ANALISI FILOSOFICA E OPINIONE POPOLARE
Analizzando un testo del filosofo
David Hume, riguardante la critica al concetto di sostanza, possiamo notare la
concezione che diversifica quella che possiamo ritenere una persona non
addentro alla scienza e quello che perviene a concepire la filosofia. Osservando
un qualcosa, quale potrebbe essere un isolotto, alquanti non prendono in
considerazione se stessi. In una siffatta modalità la ricezione si connota
quasi come un assoluto ovvero semplicemente per se stessa così come constatata
presentarsi di fronte. Sono pervenuti, tali esistenti, infatti, a ritenere esso
isolotto quale un oggetto. Costoro non prendono in considerazione la relazione
soggetto-oggetto. Il semplice fatto di averlo percepito con la vista basta a
far ritenere loro che quello è un oggetto che semplicemente esiste. Ad una
indagine filosofica invece ad emergere è la stessa relazione. Il soggetto
arriva a considerare che è esso a percepire un tale isolotto e in quei termini.
Tanto indirizza a valutare i risultati tenendo conto delle condizioni. Se un
errore arriva a dipendere da queste può essere probabilmente riscontrato e
forse anche risolto. A emergere, dunque, è l'importanza di una ricerca, per la
quale a derivare è una consapevolezza dei termini in campo.
Chiara De Mizio, IIC da una lezione
del prof. Addona
AL DI LÀ DELL'OGGETTIVITÀ: IL RECUPERO DELLA SOGGETTIVITÀ
Possiamo notare, dopo Cartesio, i
filosofi fanno leva sull'Io e sulla percezione o appercezione di questo. L’oggettività
lascia il posto alle condizioni conoscitive a esso io riconducenti. A
presentarsi, da Kant in poi è una intersoggettività, rappresentata da quelle
individuazioni che sono constatate essere comuni tra soggetti: il colore giallo
ad esempio è definito tale perché la comunità dopo averlo indicato come tale lo
riconosce. Tanto non sta a significare che quella sia la sua realtà, ma
semplicemente risulta recepito in siffatti termini intersoggettivamente e, in
ultimo, per convenzione. Su siffatte condizioni procede quella conoscenza con
quanto arriva a essere ritenuto scientifico perché misurabile per quei
parametri e controllabile.
Chiara De Mizio, IIC