Analizzando un testo del filosofo
David Hume, riguardante la critica al concetto di sostanza, possiamo notare la
concezione che diversifica quella che possiamo ritenere una persona non
addentro alla scienza e quello che perviene a concepire la filosofia. Osservando
un qualcosa, quale potrebbe essere un isolotto, alquanti non prendono in
considerazione se stessi. In una siffatta modalità la ricezione si connota
quasi come un assoluto ovvero semplicemente per se stessa così come constatata
presentarsi di fronte. Sono pervenuti, tali esistenti, infatti, a ritenere esso
isolotto quale un oggetto. Costoro non prendono in considerazione la relazione
soggetto-oggetto. Il semplice fatto di averlo percepito con la vista basta a
far ritenere loro che quello è un oggetto che semplicemente esiste. Ad una
indagine filosofica invece ad emergere è la stessa relazione. Il soggetto
arriva a considerare che è esso a percepire un tale isolotto e in quei termini.
Tanto indirizza a valutare i risultati tenendo conto delle condizioni. Se un
errore arriva a dipendere da queste può essere probabilmente riscontrato e
forse anche risolto. A emergere, dunque, è l'importanza di una ricerca, per la
quale a derivare è una consapevolezza dei termini in campo.
Chiara De Mizio, IIC da una lezione
del prof. Addona
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