Possiamo notare, dopo Cartesio, i
filosofi fanno leva sull'Io e sulla percezione o appercezione di questo. L’oggettività
lascia il posto alle condizioni conoscitive a esso io riconducenti. A
presentarsi, da Kant in poi è una intersoggettività, rappresentata da quelle
individuazioni che sono constatate essere comuni tra soggetti: il colore giallo
ad esempio è definito tale perché la comunità dopo averlo indicato come tale lo
riconosce. Tanto non sta a significare che quella sia la sua realtà, ma
semplicemente risulta recepito in siffatti termini intersoggettivamente e, in
ultimo, per convenzione. Su siffatte condizioni procede quella conoscenza con
quanto arriva a essere ritenuto scientifico perché misurabile per quei
parametri e controllabile.
Chiara De Mizio, IIC
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