lunedì 2 marzo 2015

Validità della scuola ed impegno degli alunni a sostegno della società.

Quegli alunni che si preoccupassero di recuperare risultati da proporre alle interrogazioni passando sopra i processi che li hanno portati a raggiungerli, perderebbero quanto di più peculiare investe la conoscenza. Quello che il giovane porterà nella sua ricerca da adulto è proprio la capacità a gestire procedimenti pur  nella consapevolezza che questi stessi sono in svolgimento e  la cui validità è dunque da ricercare continuamente come Socrate aveva additato. E' questo il ruolo di quella ricerca critica che si dice filosofia e che quantomeno può risultare propedeutica alle varie discipline universitarie non appena queste si dedichino ad approfondire gli elementi e le condizioni su cui poggiano. Un tale atteggiamento vale altresì in società non appena ci si presenta per incontrare gli altri e costruire insieme quel piano sul quale risulti possibile un incontro. Ristretto quanto si voglia, questo pure può rappresentare il superamento di  quell'individualismo che pone gli uni di fronte agli altri in una lotta spesso solo evitata per abitudini o opinioni che tendono ad una pace senza una comprensione critica della validità o della necessità che portano con loro. Una scuola quindi che si propone di stimolare o produrre cultura non può fermarsi a risultati o a contenuti misurati con un voto magari da ostentare tra gli amici di famiglia, quando non in un ambiente più vasto. L'istituzione scolastica chiamata dunque a promuovere la crescita "umana e critico culturale" degli alunni, vedrebbe sè stessa risospinta agli albori della Scolastica. E' appena il caso di citare che il celeberrimo Cartesio dopo gli studi al collegio di La Fleche, pur risultando per la considerazione degli altri l'allievo numero uno, riconobbe di non aver appreso altro che notizie al punto da doversi dedicare a quella cultura che fino ad allora gli era mancata. E noi dopo tanto vorremmo tornare indietro? Sappiamo invece su quale via incamminarci per andare avanti. Una scuola dunque che non si proponga di fornire materiali sui quali magari fissarsi, ma stimoli e vie che possano portare a consapevolezze sulle vie teoretiche e risultati in una pratica dalla quale la società possa recepire il minor numero di contraddizioni. Da una siffatta disponibilità ciascuno può aspettarsi una crescita insieme agli altri.

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