mercoledì 26 novembre 2014

L'invidia

Oggi affronteremo il concetto dell'invidia, concetto all'apparenza molto semplice e che interessa la vita quotidiana di ogni persona, ma che deve essere affrontato in un modo molto critico per poter comprendere a pieno il modo e il motivo per il quale si manifesta. In generale, invidia non può realizzarsi se c'è una proporzione enorme ma se c'è qualcosa che lega e che fa pensare di essere simili. Appena fuoriesce la volontà di far rientrare la proporzione di base si genera dunque l'invidia. Per poter capire meglio il tutto, facciamo subito un esempio. Se una persona sa appena leggere e scrivere non invidierà uno scienziato matematico, perché le due persone non possiedono le stesse competenze e lo stesso livello conoscitivo. Se invece un soggetto impar a fare lo zero e un altro non è mai riuscito a farlo, ma i due pensano di essere simili, appena il primo fuoriesce dallo stesso livello, innesca nell'altro la volontà di mantenesse quel livello e se non si eleva lui, cerca di abbassare l'altro: all'invidia si aggiunge quindi una nuova componente: la cattiveria. Per Virgilio, invece, l'invidia non era una cosa negativa, l'essere umano non vuole apportare di meno di chi dà di più, ognuno cerca di apportare di più per il bene comune e allora l'invidia diventa una sana invidia. Da ciò possiamo notare come, anche un sentimento considerato così negativo, sotto alcuni aspetti può essere letto in chiave positiva.
Antonio Coppola II F

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