venerdì 30 ottobre 2020

Sistema aperto o chiuso?

Leggendo un passo del sofista Gorgia, “Le ragioni dell’innocenza di Elena”, ci siamo chiesti se costui si stia rivolgendo a un uditore medio, a un possibile discepolo, a entrambi o a nessuno dei due.

Sembrerebbe che la sua proposta debba interessare un possibile discepolo tenuto conto che colui che si esprime si preoccupa di fornire indicazioni. Eppure sembrerebbe non rivolgersi a tutti coloro ai quali pure è indirizzato il suo messaggi. Arriva a svelare la sua arte?

Il problema che si configura deriva dall’affermazione considerata all’interno o all’esterno di un sistema. Si tratta di cogliere cioè se il messaggio giunge a essere rivolto e nella sua interezza a tutti o resta esterno così che possa produrre i propri effetti persuasori. In tal caso a essere comunicato è un qualcosa dal quale resta fuori esso propositore.

Dobbiamo vedere, altresì, se colui che parla si riferisce a qualcuno, spiegandogli qualcosa che altri non devono sapere, oppure se parla direttamente, per una parte almeno, a colui cui è indirizzato l’insegnamento o a coloro ai quali vuole dimostrare le potenzialità di un discorso che egli arriva a gestire.

Se si rivolge a loro, spiega la sua arte e questi vengono a conoscenza di come lui organizza e intreccia le situazioni.   Sembrerebbe, quindi, andare in contraddizione, perché da una parte vuole convincere e dall’altra spiegare le mosse con le quali si accinge ad affondare il colpo come accade a coloro che mettono su trucchi per produrre l’effetto voluto, per scioccare gli uditori anche se, nel primo caso, finirebbe con lo spiegare loro il trucco.

 

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