venerdì 13 aprile 2018



LA MATEMATICA COME CONVENZIONE NON RICOLLEGABILE ALLA REALTÀ

Ricollegandoci al discorso dell'intersoggettività e dell'errato utilizzo del termine oggettività, possiamo analizzare anche la matematica ed in particolare la definizione di numero. Alcuni ritengono che il numero sia un ente reale e razionale, commettendo un grave errore: è semplicemente un ente convenzionale adoperato dalla comunità per esprimere un concetto intersoggettivo quale rappresentato appunto dal numero. Noi abbiamo la certezza che ciò che noi identifichiamo con tre sia realmente equivalente a quella determinata quantità; ne consegue che non esiste qualcosa di assoluto; una verità data ma semplicemente una verità per molti o anche per tutti gli esseri razionali che sono pervenuti a recepire quel sistema costituito da quel tipo di comunicazione. Non possiamo nemmeno ritenere che esista una precisione. Compiendo un esperimento, la scienza moderna approda ad una formula matematica per cercare di spiegare un fenomeno. Al contrario, con questa, si accinge a recepire un procedimento. Appare impossibile che la realtà possa essere letta interamente con gli strumenti dalla matematica approntati. Risulterebbe strano che essa realtà possa risultare corrispettvo di un qualcosa predisposto a cominciare da un metro. La misurazione, infatti, non rappresenta altro che un sistema che si approccia ad un altro sistema nemmeno tuttavia pensabile già come tale. (Allora che usiamo il sistema decimale non potremo che ottenere risultati da esso dipendenti, ad emergere cioè non saranno i centesimi. Nel momento che ne approntiamo uno centesimale, lasceremo fuori quanto esso non può misurare e così via. Noi non avremo, dunque, mai dati certi ed inconfutabili, perchè ci sarà sempre un margine di errore e di imprecisione.

Chiara De Mizio, IIC





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