mercoledì 24 maggio 2017

LA DIALETTICA

Il discorso che arriva a riguardare il passaggio da un enunciato ad un altro si presenta nella sua più che problematicità proprio per ciò che attiene a un tale transito. Mentre per Platone una conoscenza sulla dialettica incentrata interessava ciascuna idea non facendosi leva che su ciascuna di queste senza che a necessitare fosse alcunché di diverso ossia di sensibile così che a derivarne fosse la conoscenza per eccellenza, per Aristotele la dialettica è ritenuta l’arte di produrre discorsi organizzati per ottenere effetti. A essere immesso è un non vero che risulta corrispettivo di quello che, sotto altro versante, si presenta quale un errore. Si tratta, dunque, di inserimenti volti ad ingannare. Il filosofo che si indirizza a fare emergere quelli che possono essere considerati trucchi deve cimentarsi in una tale ricerca fino a comprendere, oltre che a produrre a scopo teoretico, i ragionamenti ingannevoli. Sarà Hegel che considererà la dialettica quale passaggio oppositivo posto in essere dalla ragione rappresentante propriamente la realtà.

Lezione riportata da Francesco D'Andrea, I C.

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